La spesa è “disimballata”, i prodotti freschi vengono venduti sfusi

“Questa attività contribuisce alla riduzione degli imballaggi e della plastica monouso”. Un adesivo verde con la scritta bianca è apparso su molte vetrine dei negozi in un paese della Sicilia, San Giovanni la Punta, in provincia di Catania. È il secondo comune italiano che ha aderito al progetto pioneristico “Spesa Disimballata”. Il primo è stato Varese. Gli abitanti escono per fare la spesa portandosi dietro i contenitori da casa. Carne, formaggi, pesce, affettati, pizza, frutta, verdura non vengono più incartati, chiusi nei cestelli monouso di plastica, infilati in buste, bustine, scatole di carta e di cartone usa e getta. Vengono venduti sfusi e semplicemente serviti dentro un contenitore di proprietà del cliente. Senza imballaggio.
L’impegno dei Depeche ModeIl progetto è dell’associazione “Rifiuti Zero Sicilia”, sostenuto sia da Sicily Environment Fund, fondazione nata per sostenere iniziative di tutela ambientale e preservare la biodiversità e gli ecosistemi in Sicilia, grazie al finanziamento ricevuto da Conservation Collective attraverso la partnership con la band Depeche Mode. Ed è proprio la band britannica ad aver scelto di sostenere la rete di fondazioni locali che hanno aderito al Conservation Collective. Durante il loro ultimo tour, hanno lanciato l’appello per affrontare concretamente problemi globali come la gestione dei rifiuti e l’inquinamento da plastica, spiegando che lo avrebbero messo in atto attraverso l’implementazione di iniziative locali innovative. Grazie a questa mission nasce dunque il progetto “Spesa Disimballata”. Obiettivo: stimolare un cambiamento profondo e duraturo nella comunità siciliane e non solo.

E quello che all’inizio sembrava un progetto difficile da realizzare – contrastare le resistenze dei consumatori che devono ricordarsi di uscire con i contenitori, scardinare la diffidenza dei commercianti, comunicare nel giusto modo cosa fare in concreto – in realtà è stato un successo. I consumatori hanno visto ridurre gli imballaggi da smaltire, mentre i negozianti di San Giovanni la Punta hanno notato un risparmio visto che tagliato i costi di carta e buste. Sprechi a parte, secondo i promotori di “Spesa Disimballata”, grazie a tutto questo, a San Giovanni la Punta, è stato fatto un passo avanti verso un cambiamento di mentalità. “Questa è una campagna completamente diversa dalle altre: perchè è l’intera comunità ad essere coinvolta – spiega Manuela Leone, responsabile del progetto – abbiamo collaborato con commercianti, con il comune e cittadini”.
Sottolinea Gaia Agnello direttrice di Sicily Environmente Fund: “Abbiamo deciso di sostenere Spesa Disimballata perché crediamo soluzioni concrete alla riduzione della plastica partendo dalle scelte più semplici come quello di portare un contenitore”.
La tecnologia e come funzionaPer partecipare al progetto basta contattare l’associazione Rifiuti Zero Sicilia. Una volta iscritto, ogni cittadino porterà a casa gratuitamente un kit di contenitori riutilizzabili con il marchio “Spesa Disimballata” su cui c’e un codice a barre che verrà letto in negozio. Basta poi collegarsi ad un app sviluppata da New Circular Solution srl per cercare gli esercizi che partecipano all’iniziativa. Una volta in negozio, il negoziante riempirà il contenitore, scansionando il codice a barre. L’app terrà traccia di quali prodotti sono stati acquistati senza imballaggio. Una sorta di collaborazione tra negoziante e cliente.

E se gli incontri pubblici non sono bastati per convincere consumatori e commercianti, i cittadini di San Giovanni la Punta sono diventati attori. “Il mio modo di fare la spesa è cambiato da quando ho deciso di rivolgermi solo ai negozi che hanno aderito all’iniziativa”, racconta Federica, una giovane cliente di un supermercato che espone l’adesivo verde. “Con l’uso dei contenitori faccio più attenzione agli sprechi”, prosegue Andrea. “Abbiamo comperato i contenitori per le pizze” mostra Maurizio appena uscito da una pizzeria. “Abbiamo portato questo progetto anche a scuola: ognuno usa il proprio contenitore che poi riporta a casa”, racconta Salvatore Puma, baby sindaco di San Giovanni la Punta. Tutti protagonisti, insieme al primo cittadino Antonino Bellia, di un documentario che racconta l’impatto sulla comunità di “Spesa Disimballata”.
Si tratta di una serie di reel informativi prodotti da "Italia che cambia” cresti per promuove il progetto pilota. “Siamo sicuri che questa buona pratica contribuirà a migliorare la cultura della gestitone del rifiuto. Per questo ci rivolgiamo alle scuola, con incontri organizzarti dai volontari di Rifiuti Zero Sicilia”, è convinto il sindaco. Classi capovolte quindi: i più piccoli insegneranno una volta a casa ai genitori e ai nonni come fare la spesa comprando i prodotti, sfusi, senza contenitori usa e getta. I risultati? Da quando sono partiti nel giro di sei mesi, si è registrato il 15% in meno di imballaggi utilizzati da ognuno dei 50 partecipanti al pilota e oltre 250 Kg di plastica e cartone non immessi nell’ambiente come rifiuto. Consumare senza sprechi è possibile.
La Repubblica